martedì 27 novembre 2012
domenica 25 novembre 2012
domenica 18 novembre 2012
A.F.T.:
LE AGGREGAZIONI FUNZIONALI TERRITORIALI DEI MEDICI DI BASE
Da agosto 2012 è stato
avviato il progetto di rafforzamento della medicina territoriale avviato nel
2011 dalla Regione Veneto con una delibera che assegnava alle 21 ULSS il
compito di formulare specifici Piani Aziendali per il potenziamento del sistema,
definendo la riorganizzazione della medicina convenzionata e le necessarie
risorse economiche.
Ciò ha consentito alla
Giunta regionale di dare il via alla fase realizzativa del progetto, definendo
il costo complessivo annuo, che a regime sarà di 21 milioni 471 mila euro e
stanziando un finanziamento di 6 milioni 773 mila euro per l’avvio dei Piani
entro fine anno.
Tutto ciò significa che
cominciano a nascere le Aggregazioni
Funzionali Territoriali e le Medicine
di Gruppo integrate; vuol dire che ogni assistito, pur mantenendo il
proprio medico di base, troverà l’assistenza necessaria 24 ore su 24, 7 giorni
su 7, fornita dalle Medicine di Gruppo.
Con questo sistema la
Regione si impegna a portare le cure più vicine al cittadino, evitando così i
disagi legati agli orari degli ambulatori, i relativi accessi impropri ai
pronto soccorso, gli alti costi connessi ed il rischio che un paziente in
condizione obiettivamente acuta debba attendere prima di essere assistito.
La Municipalità di Favaro
Veneto è da tempo impegnata, assieme ad alcuni medici di base del territorio, a
perseguire il miglioramento dei servizi socio sanitari dell’area di
riferimento.
Tuttavia è stato fatto
presente dai medici di base che la creazione delle AFT, così come proposta in
una prima formulazione da parte dell’Azienda ULSS 12, potrebbe produrre una
spaccatura pericolosa in seno al territorio della Municipalità di Favaro
Veneto.
Infatti i medici di base i
cui ambulatori sono situati a Favaro, Campalto e Tessera, potrebbero appartenere,
d'ufficio, a tre AFT diverse con conseguenze negative per i cittadini.
In primo luogo, le AFT dovrebbero
pianificare ed attuare i PDTA (percorsi diagnostici e terapeutici
assistenziali) contrattati, secondo le norme previste dal DGR 1666/2011 e
seguenti, dall'AFT con l'Azienda Sanitaria.
Tali percorsi preludono
un’azione concertata con le Pubbliche Amministrazioni per mezzo di iniziative
finalizzate a fronteggiare al meglio i bisogni socio-sanitari del territorio.
E' chiaro dunque che se più
AFT insistono in un territorio, più referenti avrà la Pubblica Amministrazione
nel concertare le azioni.
In secondo luogo sul
territorio della Municipalità di Favaro Veneto vi è l’opportunità di avere un
interlocutore unico nel promuovere le iniziative in corso (e patrocinate dal
Comune) per agevolare l'accesso alla medicina di famiglia, quali ad esempio la
sperimentazione dell’Agenda Elettronica del medico di base.
Ancora di maggior impatto
sarà la programmata evoluzione successiva che prevede la prenotazione dei
farmaci per mezzo del coinvolgimento delle farmacie, quelle dell'AMES per
cominciare.
Altri obiettivi che
potremmo perseguire per mezzo delle AFT sono i percorsi formativi rivolti alla
popolazione - lotta ai disturbi alimentari, al tabagismo, sull'età materno
infantile, per gli anziani - e le iniziative cliniche come l'ambulatorio
dell'infermiere di famiglia, la misurazione di parametri vitali come la
glicemia, il peso, l'INR, la pressione arteriosa, la funzionalità respiratoria
ecc..
Quindi il futuro della
medicina del territorio, secondo quanto previsto dagli indirizzi della Regione,
sarà affidato alle AFT e queste potranno diventare l'interlocutore privilegiato
della Pubblica Amministrazione, fatto auspicabile nella nostra AUSSL anche per
la realizzazione del progetto “Rete Città Sane” sotto l’alto patrocinio
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, rete cui il Comune di Venezia
aderisce da molti anni.
Comunque dai
rappresentanti sindacali dei MMG arrivano messaggi rassicuranti
sull’accoglimento da parte dell’AUSSL 12 delle segnalazioni ricevute in tal
senso dai medici di base sopra elencate.
Pertanto la Muncipalità continuerà a
monitorare l’evoluzione della materia ed a sostenere le progettualità da avviare
in collaborazione con i medici di base, tra le quali anche l'attivazione in via
sperimentale di un ambulatorio infermieristico nel quale verranno fornite una
serie di prestazioni alla cittadinanza, in collaborazione con un gruppo di
operatori socio-sanitari (pediatri di libera scelta, medici di medicina
generale, medici specialisti, infermieri, fisioterapisti, logopedisti ecc.) ed
in cui potrà trovare spazio la figura dell’”infermiere di famiglia” che, oltre
ad erogare prestazioni sanitarie, manterrà aggiornati i dati clinici del
paziente collegandosi al database dei medici di medicina generale che
aderiranno all'iniziativa.
Contenuti e immagini tratti
da: http://www.regione.veneto.it/Notizie/Comunicati+Stampa/Agosto+2012/1449.htm,
e http://www.cureprimarie-ulss21.it,
mercoledì 7 novembre 2012
A.F.T.: LE AGGREGAZIONI FUNZIONALI TERRITORIALI DEI MEDICI DI BASE
Da agosto 2012 è stato
avviato il progetto di rafforzamento della medicina territoriale avviato nel
2011 dalla Regione Veneto con una delibera che assegnava alle 21 ULSS il
compito di formulare specifici Piani Aziendali per il potenziamento del sistema,
definendo la riorganizzazione della medicina convenzionata e le necessarie
risorse economiche.
Ciò ha consentito alla
Giunta regionale di dare il via alla fase realizzativa del progetto, definendo
il costo complessivo annuo, che a regime sarà di 21 milioni 471 mila euro e
stanziando un finanziamento di 6 milioni 773 mila euro per l’avvio dei Piani
entro fine anno.
Tutto ciò significa che
cominciano a nascere le Aggregazioni
Funzionali Territoriali e le Medicine
di Gruppo integrate; vuol dire che ogni assistito, pur mantenendo il
proprio medico di base, troverà l’assistenza necessaria 24 ore su 24, 7 giorni
su 7, fornita dalle Medicine di Gruppo.
Con questo sistema la
Regione si impegna a portare le cure più vicine al cittadino, evitando così i
disagi legati agli orari degli ambulatori, i relativi accessi impropri ai
pronto soccorso, gli alti costi connessi ed il rischio che un paziente in
condizione obiettivamente acuta debba attendere prima di essere assistito.
2012: Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni
L'Anno europeo mira a sensibilizzare
l'opinione pubblica al contributo che le persone anziane possono dare alla
società. Si propone di incoraggiare e sollecitare i responsabili politici e le
parti interessate a intraprendere, a ogni livello, azioni volte a migliorare le
possibilità di invecchiare restando attivi e a potenziare la solidarietà tra le
generazioni.
Cosa s'intende per invecchiamento attivo?
Invecchiamento attivo significa
invecchiare in buona salute, partecipare appieno alla vita della collettività e
sentirsi più realizzati nel lavoro, in poche parole vuol dire essere più
autonomi nel quotidiano e più impegnati nella società. Qualsiasi sia la nostra
età, possiamo svolgere un ruolo attivo nella società e beneficiare di una
migliore qualità di vita. L'obiettivo è quello di trarre il massimo vantaggio
dalle enormi potenzialità di cui continuiamo a disporre anche se siamo avanti
con gli anni. Per questo, l'Anno europeo 2012 promuove l'invecchiamento attivo
in tre settori:
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