domenica 18 novembre 2012



A.F.T.: LE AGGREGAZIONI FUNZIONALI TERRITORIALI DEI MEDICI DI BASE

Da agosto 2012 è stato avviato il progetto di rafforzamento della medicina territoriale avviato nel 2011 dalla Regione Veneto con una delibera che assegnava alle 21 ULSS il compito di formulare specifici Piani Aziendali per il potenziamento del sistema, definendo la riorganizzazione della medicina convenzionata e le necessarie risorse economiche.
Ciò ha consentito alla Giunta regionale di dare il via alla fase realizzativa del progetto, definendo il costo complessivo annuo, che a regime sarà di 21 milioni 471 mila euro e stanziando un finanziamento di 6 milioni 773 mila euro per l’avvio dei Piani entro fine anno.
Tutto ciò significa che cominciano a nascere le Aggregazioni Funzionali Territoriali e le Medicine di Gruppo integrate; vuol dire che ogni assistito, pur mantenendo il proprio medico di base, troverà l’assistenza necessaria 24 ore su 24, 7 giorni su 7, fornita dalle Medicine di Gruppo.
Con questo sistema la Regione si impegna a portare le cure più vicine al cittadino, evitando così i disagi legati agli orari degli ambulatori, i relativi accessi impropri ai pronto soccorso, gli alti costi connessi ed il rischio che un paziente in condizione obiettivamente acuta debba attendere prima di essere assistito.
La Municipalità di Favaro Veneto è da tempo impegnata, assieme ad alcuni medici di base del territorio, a perseguire il miglioramento dei servizi socio sanitari dell’area di riferimento.
Tuttavia è stato fatto presente dai medici di base che la creazione delle AFT, così come proposta in una prima formulazione da parte dell’Azienda ULSS 12, potrebbe produrre una spaccatura pericolosa in seno al territorio della Municipalità di Favaro Veneto.
Infatti i medici di base i cui ambulatori sono situati a Favaro, Campalto e Tessera, potrebbero appartenere, d'ufficio, a tre AFT diverse con conseguenze negative per i cittadini.
In primo luogo, le AFT dovrebbero pianificare ed attuare i PDTA (percorsi diagnostici e terapeutici assistenziali) contrattati, secondo le norme previste dal DGR 1666/2011 e seguenti, dall'AFT con l'Azienda Sanitaria.
Tali percorsi preludono un’azione concertata con le Pubbliche Amministrazioni per mezzo di iniziative finalizzate a fronteggiare al meglio i bisogni socio-sanitari del territorio.
E' chiaro dunque che se più AFT insistono in un territorio, più referenti avrà la Pubblica Amministrazione nel concertare le azioni.
In secondo luogo sul territorio della Municipalità di Favaro Veneto vi è l’opportunità di avere un interlocutore unico nel promuovere le iniziative in corso (e patrocinate dal Comune) per agevolare l'accesso alla medicina di famiglia, quali ad esempio la sperimentazione dell’Agenda Elettronica del medico di base.
Ancora di maggior impatto sarà la programmata evoluzione successiva che prevede la prenotazione dei farmaci per mezzo del coinvolgimento delle farmacie, quelle dell'AMES per cominciare.
Altri obiettivi che potremmo perseguire per mezzo delle AFT sono i percorsi formativi rivolti alla popolazione - lotta ai disturbi alimentari, al tabagismo, sull'età materno infantile, per gli anziani - e le iniziative cliniche come l'ambulatorio dell'infermiere di famiglia, la misurazione di parametri vitali come la glicemia, il peso, l'INR, la pressione arteriosa, la funzionalità respiratoria ecc..
Quindi il futuro della medicina del territorio, secondo quanto previsto dagli indirizzi della Regione, sarà affidato alle AFT e queste potranno diventare l'interlocutore privilegiato della Pubblica Amministrazione, fatto auspicabile nella nostra AUSSL anche per la realizzazione del progetto “Rete Città Sane” sotto l’alto patrocinio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, rete cui il Comune di Venezia aderisce da molti anni.
Comunque dai rappresentanti sindacali dei MMG arrivano messaggi rassicuranti sull’accoglimento da parte dell’AUSSL 12 delle segnalazioni ricevute in tal senso dai medici di base sopra elencate.
Pertanto la Muncipalità continuerà a monitorare l’evoluzione della materia ed a sostenere le progettualità da avviare in collaborazione con i medici di base, tra le quali anche l'attivazione in via sperimentale di un ambulatorio infermieristico nel quale verranno fornite una serie di prestazioni alla cittadinanza, in collaborazione con un gruppo di operatori socio-sanitari (pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, medici specialisti, infermieri, fisioterapisti, logopedisti ecc.) ed in cui potrà trovare spazio la figura dell’”infermiere di famiglia” che, oltre ad erogare prestazioni sanitarie, manterrà aggiornati i dati clinici del paziente collegandosi al database dei medici di medicina generale che aderiranno all'iniziativa.

Contenuti e immagini tratti da: http://www.regione.veneto.it/Notizie/Comunicati+Stampa/Agosto+2012/1449.htm, e http://www.cureprimarie-ulss21.it,

ASD NORDIC WALKING


mercoledì 7 novembre 2012

A.F.T.: LE AGGREGAZIONI FUNZIONALI TERRITORIALI DEI MEDICI DI BASE





Da agosto 2012 è stato avviato il progetto di rafforzamento della medicina territoriale avviato nel 2011 dalla Regione Veneto con una delibera che assegnava alle 21 ULSS il compito di formulare specifici Piani Aziendali per il potenziamento del sistema, definendo la riorganizzazione della medicina convenzionata e le necessarie risorse economiche.
Ciò ha consentito alla Giunta regionale di dare il via alla fase realizzativa del progetto, definendo il costo complessivo annuo, che a regime sarà di 21 milioni 471 mila euro e stanziando un finanziamento di 6 milioni 773 mila euro per l’avvio dei Piani entro fine anno.

Tutto ciò significa che cominciano a nascere le Aggregazioni Funzionali Territoriali e le Medicine di Gruppo integrate; vuol dire che ogni assistito, pur mantenendo il proprio medico di base, troverà l’assistenza necessaria 24 ore su 24, 7 giorni su 7, fornita dalle Medicine di Gruppo.
Con questo sistema la Regione si impegna a portare le cure più vicine al cittadino, evitando così i disagi legati agli orari degli ambulatori, i relativi accessi impropri ai pronto soccorso, gli alti costi connessi ed il rischio che un paziente in condizione obiettivamente acuta debba attendere prima di essere assistito.

2012: Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni



L'Anno europeo mira a sensibilizzare l'opinione pubblica al contributo che le persone anziane possono dare alla società. Si propone di incoraggiare e sollecitare i responsabili politici e le parti interessate a intraprendere, a ogni livello, azioni volte a migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e a potenziare la solidarietà tra le generazioni.

Cosa s'intende per invecchiamento attivo?
Invecchiamento attivo significa invecchiare in buona salute, partecipare appieno alla vita della collettività e sentirsi più realizzati nel lavoro, in poche parole vuol dire essere più autonomi nel quotidiano e più impegnati nella società. Qualsiasi sia la nostra età, possiamo svolgere un ruolo attivo nella società e beneficiare di una migliore qualità di vita. L'obiettivo è quello di trarre il massimo vantaggio dalle enormi potenzialità di cui continuiamo a disporre anche se siamo avanti con gli anni. Per questo, l'Anno europeo 2012 promuove l'invecchiamento attivo in tre settori: