Il Progetto Obiettivo sulla salute mentale adottato dalla Regione Veneto nel 2000 ed aggiornato nel 2010 delinea un’architettura di servizi per la salute mentale che elegge a propria centralità il territorio e le strutture che in esso si collocano.
Tale architettura si propone di introdurre il primato della salute mentale e del suo mantenimento attraverso una rete di servizi che hanno nel territorio la loro originale specificità, perché il territorio (cioè il contesto di vita, relazioni, legami, ecc.) costituisce elemento di ogni possibile terapia anche nel campo della Salute Mentale ed in esso vanno introdotti i servizi e i dispositivi che possono aiutare la persona a gestire i momenti di acuzie e permanere così il più possibile nei consueti ambienti di vita.
Da qui deriva il primato della psicoterapia sulla terapia farmacologica, il favorire dinamiche di gruppo in strutture protette ed assistite, il fondamentale impegno all’inserimento lavorativo. Per trasportare nella realtà questi principi il Progetto Obiettivo assume come cardine del sistema di servizi territoriale il Distretto di Salute Mentale (D.S.M.) articolato su unità operative complesse (UOC) per bacini di utenza di circa 100.000 utenti, tendenzialmente analoghi ai Distretti Socio-Sanitari.
All’interno di ogni UOC vanno inoltre previsti:
1. Il Centro di Salute Mentale (CSM);
2. Il Day Hospital Territoriale (DHT);
3. Il Centro Diurno (CD);
4. Il Servizio Psichiatrico di Prevenzione, Diagnosi e Cura (SPDC);
5. La Comunità Terapeutica Residenziale Protetta (CTRP);
6. Le Comunità Alloggio (CA);
7. I Gruppi Appartamento Protetti (GAP)
8. le comunità Alloggio di tipo estensivo;
9. I servizi Innovativi e Sperimentali.
Con delibera n. 1123 del 23/12/2010 l’A.U.L.S.S. 12 Veneziana riorganizza il DSM uniformando in terraferma le UOC relative ai DSS n. 3 e 4, con l’effetto di istituire un nuovo CSM presso la sede della Rodari a Favaro ed un nuovo CD in Via Miranese, a Mestre.
La delibera 1123 viene assunta per adempiere al Progetto Obiettivo della Regione ma è necessario che l’A.U.L.S.S. 12 applichi con piena e totale coerenza i contenuti ed il modello del PO medesimo.
Vanno infatti realizzate celermente le strutture previste nel PO, sia nel DSM che nella UOC, perché la centralità della persona e della costruzione di un progetto individuale non può tollerare rotture di continuità tra servizi e necessita di un’adeguata dotazione di risorse professionali ed economiche.
Il CD Rodari ha rappresentato per anni l’unica struttura di presidio per la salute mentale del DSS 4 Mestre Nord, con una funzione di vera supplenza rispetto alla totalità dei servizi di salute mentale.
Questo modello deve continuare nella nuova organizzazione della UOC Mestre Nord ad assicurare le funzioni terapeutiche e riabilitative di base soprattutto con riguardo alle funzioni inerenti l’inserimento lavorativo.
Inoltre va garantita un’adeguata dotazione di psicologi per incrementare i progetti terapeutici e di cura individuali centrati sulla persona, altrimenti la disponibilità di un nuovo CD non significherà un miglioramento della qualità dei servizi offerti.
Infine vanno valorizzati gli operatori del CD Rodari, riconoscendo l’importanza ed il rilievo di quanto maturato nel corso di questi anni e certamente va garantita la continuità terapeutica ed assistenziale nei confronti degli utenti del CD Rodari attraverso l’unitarietà dei progetti individuali e, almeno inizialmente, la stabilità delle equipe di operatori coinvolte.
Presupposto di tutto quanto sopra è che i lavori di ristrutturazione della Rodari per l’insediamento del CSM inizino il prima possibile e che solo alla conclusione degli stessi si avvii la riorganizzazione dei servizi, nell’attesa che l’A.U.L.S.S. 12 individui un sito alternativo alla Rodari come sede definitiva della UOC e dei servizi di base.
In questo contesto va ulteriormente potenziata la partecipazione al Consiglio di Distretto delle Associazioni di familiari e parenti, affinchè lo stesso Consiglio diventi organo di indirizzo e verifica della qualità dei servizi offerti.
Fondamentale inoltre è il legame con le cure primarie, in seno al nuovo Distretto Socio-Sanitario, per assicurare un livello completo di integrazione.
Pertanto la Municipalità di Favaro Veneto attraverso una costante attività di monitoraggio, verificherà periodicamente la riorganizzazione avviata con la delibera 1123 e solleciterà l’A.U.L.S.S. 12, attraverso la Conferenza dei Sindaci e il Comitato dei Sindaci di Distretto, a dare precise garanzie in merito all’attuazione degli obiettivi previsti.
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