Con tale presente protocollo gli enti coinvolti intendono offrire a
soggetti in condizione di marginalità o sottoposti a misure
alternative alla detenzione la possibilità di sperimentarsi in
contesti in grado di stimolare nuove prospettive di reinserimento
sociale, grazie anche alla modifica dell’abituale stile di vita,
tramite l’inserimento in enti, associazioni del territorio e
organismi religiosi.
Per i soggetti sottoposti a misure alternative alla detenzione l'UEPE
si prefigge, nello specifico, di utilizzare le possibilità di
inserimento offerte da associazioni, organismi ed enti del territorio
anche per l’adempimento dell’attività risarcitoria in conformità
con quanto previsto dalla Magistratura di Sorveglianza.
La collaborazione tra Comune di Venezia e UEPE, è finalizzata,
inoltre, a sensibilizzare la comunità locale rispetto al sostegno e
al reinserimento sociale di soggetti in condizioni di marginalità o
sottoposti a misure alternative alla detenzione nonché a
sperimentare buone pratiche di intervento sociale.
A tale scopo è stato istituito un tavolo di lavoro tra i
responsabili dei Servizi interessati dal protocollo, o loro delegati,
che si riunisce periodicamente per concertare le possibili azioni di
sensibilizzazione finalizzate a coinvolgere il maggior numero
possibile di enti, associazioni del territorio e organismi religiosi
disponibili agli inserimenti, promuovere confronti tra i vari modelli
di intervento utilizzati dai diversi Servizi, monitorare i risultati
di processo e gli esiti degli inserimenti, programmare eventuali
eventi formativi comuni.
Un ruolo importante è svolto anche dalle Direzioni di Municipalità,
alle quali spetta:
- individuare gli utenti in condizioni di marginalità, afferenti ai propri Servizi, che per capacità, caratteristiche personali e tipologia di problematiche necessitino e siano in grado di essere inseriti in enti, associazioni del territorio e organismi religiosi;
- predisporre i progetti individuali e stilare uno specifico testo, da far sottoscrivere, di volta in volta, ad ogni utente e all’ente, associazione del territorio o organismo religioso che lo accoglie, in cui vengono formalizzati i reciproci impegni;
- garantire un operatore titolare di ciascun progetto individuale quale referente per i rapporti con l’utente e l’ente, l’associazione del territorio o l’organismo religioso, che stabilisca momenti periodici di verifica ed intervenga, nel caso, tra le parti;
- erogare ai propri utenti, qualora ritenuto opportuno a fronte dell’impegno dimostrato, un gettone di presenza mensile (di norma per un massimo di nove mesi) per l’attività svolta, salvo i casi nei quali l’ente, l’associazione del territorio o l’organismo religioso prevedano già forme adeguate di corresponsione e/o rimborsi;
- garantire la partecipazione di un referente per ogni Direzione di Municipalità al coordinamento operativo promosso dalla Direzione Politiche Sociali.
Ma ancora
più importante è il compito affidato agli enti, cooperative,
associazioni senza le quali questo progetto non si potrebbe
realizzare e che pertanto sono protagoniste dell'attuazione del
progetto “MI ASSOCIO” e danno ai soggetti che accolgono
un'opportunità importante di mettersi alla prova.
Per
questo rivolgiamo un invito a tutti gli enti, cooperative,
associazioni della Municipalità di Favaro Veneto affinchè
contattino i servizi sociali della Municipalità ed entrino a far
parte di questo progetto che, oltre a dare una seconda possibilità
ai soggetti in condizioni di disagio o sottoposti a misure
alternative alla detenzione, permetterà loro di entrare nel folto
gruppo di soggetti che da anni sono in primo piano nell'azione
sociale del Comune di Venezia diventando partners indispensabili per
attuare l'azione di prevenzione e cura del disagio sociale.
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