A cinque anni dai funesti allagamenti del 26 Settembre 2007, il Comitato Allagati di Favaro Veneto ritiene fondamentale rivendicare il diritto di poter vivere in un ambiente sano e sicuro.
La fragilità idraulica del territorio è, per noi, un assillo quotidiano e per questo continueremo ad essere vigili e a sollecitare tutti i soggetti che hanno competenza nella gestione del territorio.
Così come abbiamo fatto con l’Amministrazione Comunale di Venezia, vogliamo sollecitare la Provincia di Venezia affinché continui ad esercitare una funzione di presidio sul territorio, rispetto ai temi del pericolo idraulico, del consumo di suolo, della crescita non sostenibile degli insediamenti, della realizzazione di strumenti di indagine e prevenzione del pericolo idraulico (quale dovrebbe essere il Piano delle Acque).
Ci rivolgiamo, in particolare a Lei, Assessore Paolo Dalla Vecchia, amministratore competente, sensibile alle nostre istanze e con una lunga esperienza da dirigente all’interno dei Consorzi di Bonifica, per conferire maggiore incisività al nostro appello.
Lei conosce la nostra storia, sa quanto noi crediamo nel dialogo con le istituzioni, nella collaborazione costruttiva e quanto sia lontana da noi la deriva verso la protesta demagogica e qualunquista.
Abbiamo la consapevolezza di trovarci ancora in una situazione di pericolo idraulico. Lo stesso Commissario delegato per l’emergenza idraulica, ing. Mariano Carraro, ha recentemente dichiarato (a mezzo stampa) che le opere per la sicurezza idraulica del territorio nel Comune di Venezia (e nel veneziano in senso lato) sono ancora incomplete.
Data l’infelice congiuntura economica, non sembrano esserci prospettive, a breve e medio termine, per completare le opere necessarie alla minima sicurezza idraulica.
Pertanto auspichiamo che la Provincia di Venezia:
· continui a sollecitare le Amministrazioni Comunali perché attuino prioritariamente politiche di prevenzione del pericolo idraulico e di tutela del territorio;
· definisca uno standard minimo per la redazione dei Piani delle Acque dei vari Comuni, esercitando
una funzione di collaborazione e di controllo, anche nei confronti dei Consorzi di Bonifica, ai quali spetta la gestione della rete idraulica superficiale minore;
· eserciti una funzione di persuasione perché almeno si provveda alla manutenzione periodica delle condotte, dei fossi, si conservino le quote del piano campagna (dopo un nuovo insediamento urbanistico);
· promuova la partecipazione nei processi decisionali pubblici nella realizzazione degli strumenti di governo delle acque.
In questo momento di transizione per il futuro degli enti amministrativi intermedi, auspichiamo che l’esperienza e le competenze della Provincia vengano ereditate dalla futura Città metropolitana, consapevoli che un vuoto nel governo delle acque avrebbe conseguenze disastrose per il territorio e i cittadini.
Venezia, 25 Settembre 2012
Fabrizio Zabeo, rappr. del COMITATO ALLAGATI DI FAVARO VENETO www.favaro269.pv3.it
La fragilità idraulica del territorio è, per noi, un assillo quotidiano e per questo continueremo ad essere vigili e a sollecitare tutti i soggetti che hanno competenza nella gestione del territorio.
Così come abbiamo fatto con l’Amministrazione Comunale di Venezia, vogliamo sollecitare la Provincia di Venezia affinché continui ad esercitare una funzione di presidio sul territorio, rispetto ai temi del pericolo idraulico, del consumo di suolo, della crescita non sostenibile degli insediamenti, della realizzazione di strumenti di indagine e prevenzione del pericolo idraulico (quale dovrebbe essere il Piano delle Acque).
Ci rivolgiamo, in particolare a Lei, Assessore Paolo Dalla Vecchia, amministratore competente, sensibile alle nostre istanze e con una lunga esperienza da dirigente all’interno dei Consorzi di Bonifica, per conferire maggiore incisività al nostro appello.
Lei conosce la nostra storia, sa quanto noi crediamo nel dialogo con le istituzioni, nella collaborazione costruttiva e quanto sia lontana da noi la deriva verso la protesta demagogica e qualunquista.
Abbiamo la consapevolezza di trovarci ancora in una situazione di pericolo idraulico. Lo stesso Commissario delegato per l’emergenza idraulica, ing. Mariano Carraro, ha recentemente dichiarato (a mezzo stampa) che le opere per la sicurezza idraulica del territorio nel Comune di Venezia (e nel veneziano in senso lato) sono ancora incomplete.
Data l’infelice congiuntura economica, non sembrano esserci prospettive, a breve e medio termine, per completare le opere necessarie alla minima sicurezza idraulica.
Pertanto auspichiamo che la Provincia di Venezia:
· continui a sollecitare le Amministrazioni Comunali perché attuino prioritariamente politiche di prevenzione del pericolo idraulico e di tutela del territorio;
· definisca uno standard minimo per la redazione dei Piani delle Acque dei vari Comuni, esercitando
una funzione di collaborazione e di controllo, anche nei confronti dei Consorzi di Bonifica, ai quali spetta la gestione della rete idraulica superficiale minore;
· eserciti una funzione di persuasione perché almeno si provveda alla manutenzione periodica delle condotte, dei fossi, si conservino le quote del piano campagna (dopo un nuovo insediamento urbanistico);
· promuova la partecipazione nei processi decisionali pubblici nella realizzazione degli strumenti di governo delle acque.
In questo momento di transizione per il futuro degli enti amministrativi intermedi, auspichiamo che l’esperienza e le competenze della Provincia vengano ereditate dalla futura Città metropolitana, consapevoli che un vuoto nel governo delle acque avrebbe conseguenze disastrose per il territorio e i cittadini.
Venezia, 25 Settembre 2012
Fabrizio Zabeo, rappr. del COMITATO ALLAGATI DI FAVARO VENETO www.favaro269.pv3.it
Nessun commento:
Posta un commento